Difesa delle spiagge e controllo dei visitatori, così questa nazione è diventata capofila del turismo sostenibile

Alcuni Paesi stanno coraggiosamente prendendo provvedimenti contro il turismo di massa, che distrugge culture ed ecosistemi.

La crescente consapevolezza dell’impatto che le nostre attività hanno sull’ambiente che ci circonda sta spingendo molte istituzioni a prendere provvedimenti di vari tipi. Tra le questioni più urgenti c’è proprio quella del turismo, che secondo alcuni rapporti rappresenta circa l’8% delle emissioni globali di gas serra, con circa la metà causato dai voli aerei e dai rifiuti che ogni turista produce.

il turismo è un pericolo per l'ambiente
Molti paesi stanno provando a conciliare turismo ed esigenze ambientali – travelfeed.it

Negli ultimi mesi ha fatto molta notizia la storia di un Paese europeo che ha deciso di limitare l’attività umana nelle sue spiagge e i risultati sono stati decisamente incoraggianti: i livelli di pulizia della costa hanno raggiunto livelli mai visti prima e la decisione è stata lodati addirittura dalle istituzioni dell’UE. Stiamo parlando di una realtà molto vicina a quella italiana, che ha intenzioni di perseguire l’obiettivo del turismo sostenibile anche nel 2024.

Tentativi di conciliare turismo e sostenibilità decisamente riusciti

Parliamo di tutta la Spagna. Una delle città che ha intrapreso in maniera più decisa azioni contro l’inquinamento è stata Maiorca, l’isola del Mediterraneo che fa parte dell’arcipelago delle Baleari. Durante l’alta stagione turistica, si stima che un aereo atterra o decolla nell’isola circa ogni 90 secondi. Ci sono pochi posti al mondo che contribuiscono tanto al riscaldamento globale quanto Maiorca. E questo è dovuto a una sola attività: il turismo“, ha detto Jaume Adrover, portavoce del gruppo ambientalista con sede a Maiorca Terraferida.

la spagna ha introdotto una tassa per i turisti
Il turismo è una delle principali cause di inquinamento in tutto il mondo – travelfeed.it

Nel suo picco del 2019, 12 milioni di visitatori sono scesi su un’isola la cui popolazione è poco più di 900.000 persone. Il peso schiacciante dei numeri ha costretto il governo a limitare l’impatto ecologico e climatico del settore. Tra i principali provvedimenti c’è stato il divieto per gli hotel di usare caldaie a gasolio e di usare prodotti in plastica monouso, così come l’obbligo di installare dispositivi di risparmio idrico.

Il provvedimento più discusso, però, è stato sicuramente l’introduzione nel 2016 di una tassa ecoturistica giornaliera, attualmente fissata a 4 euro al giorno, che viene reinvestita nella sostenibilità, incluso il restauro delle praterie di Posidonia. Diverse altre città spagnole hanno preso provvedimenti simili e i risultati sono stati decisamente incoraggianti.

L’Ufficio del Turismo di Spagna ha chiuso il 2023 con il riconoscimento di Lonely Planet all’interno del “Best in Travel 2024”, che rende la Spagna una delle principali destinazioni sostenibili d’Europa. Gli attivisti, al contrario, avvertono che senza ridurre significativamente il numero di turisti e quindi i voli, sarà difficile raggiungere traguardi significativi sul lungo termine. In Italia, invece, non ci sono ancora provvedimenti simili.

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