Una valle meravigliosa da attraversare in treno: l’esperienza da sogno che puoi fare in Italia

Esiste un viaggio in treno che appare più come un itinerario nella fantasia e nella bellezza; si parte dall’Italia, per entrare in un quadro. Ecco dove lo troviamo.

In prossimità del Natale e dei festeggiamenti per l’inizio del nuovo anno, quando si può, non è raro che ci si faccia un bel regalo, per sé o per la compagnia di vita: come una vacanza.

viaggio a vigezzo
Un affascinante viaggio in treno in un paesaggio da pittura (travelfeed.it)

Di solito è l’altra faccia della medaglia, condivisa con le vacanze estive, tendenzialmente al mare, tra salsedine e abbronzatura. Al contrario, la vacanza di Natale, a meno che non si traduca nella settimana bianca con lo skipass (e non ci sarebbe nulla di male nel dar sfogo alla propria passione sportiva), può donare suggestioni poetiche.

È vero, in fondo sono i luoghi, o meglio, particolari luoghi o mete ad emanare solitamente un quid che comunica direttamente con la personalità più profonda, tornando nella propria routine con più vita dentro i giorni. Talvolta risulta il cambio di stagione a favorire questo processo di ricalibratura caratteriale e sensoriale. Negli ultimi anni, forse per una sensibilità “cromoterapeutica” in ascesa, è stata riscoperta l’importanza del foliage.

Una valle meravigliosa tra Italia e Svizzera

Proprio il fenomeno autunnale del foliage, al pari del potere ristoratore della primavera, è in grado, appunto, di risvegliare i sensi. Potrebbe indurre (lecitamente) a far sorgere utili riflessioni, a ciascuna persona, sul proprio esistere; sotto questo aspetto, la natura è la prima psicologa. La parola d’ordine è fermarsi; e ancora, osservare: osservare come a nutrire gli occhi.

Cosa vedere alla Valle Vigezzo
Uno dei più suggestivi percorsi nella natura è al confine e si fa in treno (travelfeed.it)

Sin dal mese di ottobre, rivolgendo lo sguardo non già verso il mare, bensì tra boschi, foreste, monti, tutti o quasi tutti entro i confini nazionali, è in corso quella ricerca di un sollievo nell’anima. Paesaggi dell’arco alpino o della dorsale appenninica dando il meglio di sé, prima di perdere le loro chiare forme tra spesse coltri di neve. A maggior ragione per chi adora il bianco tonalità innevata: angoli e sentieri da cartolina, tutti da attraversare in treno.

Il percorso tra panorami come quadri è in treno: la Val Vigezzo

Una delle mete perfettamente raggiungibili dai connazionali (in un tempo come questo, di difficoltà economica, dove percorrere centinaia di chilometri in meno non vuol dire non godersi giorni di assoluto fascino), ideale per imprimere nella memoria panorami come opere d’arte, quella è la Valle Vigezzo. Situata nell’incontaminato Piemonte del nord, è conosciuta proverbialmente come la Valle dei Pittori: la sola vista spiega chiaramente le ragioni di tale soprannome, ma ha ospitato altresì la nascita di tanti illustri artisti, appunto.

Cosa vedere alla Valle Vigezzo
In treno, nella Val Vigezzo, tra ruscelli, boschi incantevoli (Foto Facebook – travelfeed.it)

La Val Vigezzo è a due passi dal confine della Svizzera, e dunque l’orizzonte è composto da imponenti montagne e estese vallate verdeggianti. Per rendere indimenticabile la visita, è d’obbligo il percorso della Ferrovia Vigezzina, tra i percorsi ferroviari più suggestivi d’Italia: 52 chilometri, tra Domodossola e Locarno, essa attraversa le Centovalli e il Lago Maggiore. Bastano due giorni per toccare luoghi di straordinaria bellezza.

Partendo dal Comune di Coimo (dopo aver assaggiato il tradizionale pane nero), si passa tra i lussureggianti castagneti fino a Druogno, sul Monte Loccia di Peve: qui si può visitare la Biblioteca di San Giulio, ove è situato il piccolo museo della cartolina (conserva 3000 esemplari d’epoca).

La prima giornata si conclude a Santa Maria Maggiore: da visitare la Chiesa di Santa Maria Assunta e la coloratissima Cada mandamentale, oltre al curioso Museo della spazzacamino.

La seconda giornata si apre nel piccolo borgo di Craveggia, dove nella chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo vi sono paramenti religiosi di provenienti – ebbene sì – da Versailles e che costituiscono il Tesoro di Craveggia. E ancora: il borgo di Re, col Santuario della Madonna del Sangue e il medievale Ponte del Maglione; e infine, il Monte Dissimo, perla per gli amanti del trekking, tra mulattiere, ruscelli e boschi.

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