Non lasciarti ingannare: sono questi i ‘segnali’ a cui fare attenzione per riconoscere un buon rum

Hai mai assaggiato un buon rum? Se sei sicuro delle tue papille gustative questi dettagli non saranno un segreto per te.

Sono finiti da un bel po’ i tempi in cui i distillati erano frutto di esperimenti fatti sotto banco e in modo del tutto illegale. Adesso vengono trattati alla pari di qualunque altro cibo o bevanda e c’è tutta una ricca cultura che riguarda proprio i liquori.

come si riconosce un buon rum da uno scadente
Un buon rum lo riconosci da questi tre segnali – travelfeed.it

Per questo motivo non c’è nessun bisogno di bere schifezze. Ma è chiaro che, un po’ come succede con il vino e con il cibo, se non si è esperti si può cadere nella tentazione di acquistare prodotti che costano poco ma che non hanno poi quelle caratteristiche organolettiche che ci si aspetta. E ovviamente con il rum il discorso non cambia.

La bevanda preferita da tutti i pirati dei Caraibi esiste in molte varietà e incarnazioni ma le migliori hanno una serie di caratteristiche specifiche a partire dall’odore, fino alla consistenza in bocca. Ecco allora una breve guida per riconoscere un buon rum quando lo incontri.

Una bottiglia di buon rum sì distingue sempre

Come per gli altri distillati e per il vino, ognuno ha il suo rum preferito perché anche questo superalcolico viene prodotto a partire dalle stesse materie prime ma con ricette leggermente diverse e soprattutto viene sottoposto poi a percorsi di invecchiamento diversi. Per valutare se il rum che hai per le mani è davvero buono la prima cosa da fare è utilizzare il naso.

di cosa sa il rum buono
Il sapore e l’odore di un buon rum non si dimenticano – travelfeed.it

Il paragone con il vino è necessario perché proprio come si fa quando si stappa una bottiglia, anche nel caso del rum la prima cosa da fare è respirarne l’odore. Un buon rum non odora di alcool ma anzi tende ad avere un odore complesso in cui, con un po’ di addestramento, potrai riconoscere gli agrumi, i frutti tropicali ma soprattutto l’odore dolce del caramello che ne è l’ingrediente numero uno.

Oltre all’odore è bene guardare anche alla consistenza e al colore. La prima deve essere tale per cui le gocce di distillato devono scivolare lungo il bicchiere ma con evidente sforzo mentre per il secondo la varietà di tinte è data dalla lavorazione e dall’invecchiamento.

Da ultimo ovviamente bisogna valutare anche quello che è il sapore nel momento in cui il rum entra in bocca. Anche in questo caso ciò che ti deve colpire subito non deve essere l’alcool quanto lo zucchero e di nuovo, come succede per l’odore, anche il sapore di un buon distillato di canna da zucchero deve essere complesso e stratificato e soprattutto mai aggressivo.

Se hai intenzione di regalare o regalarti una buona bottiglia di rum la cifra su cui devi attestarti per i tuoi acquisti non deve scendere sotto i 25 euro. Quando un distillato costa troppo poco, infatti, di solito per ottenere la ricetta finale vengono aggiunti ingredienti che non sono di prima qualità e che vanno quindi ad inficiare non soltanto le proprietà organolettiche ma anche quella che poi è l’euforia del post bevuta.

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