Sei sicuro di sapere dove si trova la spada della roccia? Forse non lo sai ma è molto più vicina di quel che pensi!
La storia del giovane re Artù che, armato della sua spada Excalibur, diventa il leggendario re d’Inghilterra è un racconto noto in tutto il mondo.
Con la sua tavola rotonda, i suoi fedeli amici, mago Merlino e la sua travagliata storia d’amore con lady Ginevra, è diventata una storia a cui tutti quanti noi abbiamo avuto modo di avvicinarci. Sono tantissimi i film e le serie tv incentrati su questi personaggi. Tra i più celebri vi è, ad esempio, La spada nella roccia, film di animazione del 1963 prodotto da Walt Disney.
L’abbazia di San Galgano e la storia di una spada nella roccia
Pochi sanno che in Toscana, tra le colline e paesaggi mozzafiato della regione, si cela un luogo carico di mistero, storia e leggenda che ha un legame con la figura di re Artù e la sua leggendaria spada nella roccia. Ci troviamo nell’abbazia di San Galgano, a pochi chilometri da Montesiepi. Si tratta di uno degli edifici più suggestivi della Toscana fondato nel 1218. L’edificio è un esempio di atmosfera gotica e rappresenta uno dei migliori esempi di monastero cistercense in Italia.
È un luogo avvolto da un’atmosfera magica, con il tetto dell’abbazia che è scomparso nel corso dei secoli lasciando la struttura aperta al cielo. Questo rende l’edificio ancora più imponente con una straordinaria capacità di catturare l’immaginazione dei visitatori, trasportandoli indietro nel tempo. Nei pressi dell’abbazia si trova una cappella che è diventata la custode della misteriosa spada conficcata nella roccia.
In questo luogo sacro, la spada è conficcata in un masso e rende tangibile il legame tra la leggenda di re Artù e la storia di San Galgano. Secondo la leggenda, Galgano Guidotti era un cavaliere medievale discendente da una famiglia nobile che aveva passato gran parte della sua vita tra divertimenti e lussuria. Ad un certo punto della sua vita, fece un sogno in cui venne invitato a avvicinarsi a Dio. Fu proprio il suo cavallo a condurlo a Montesiepi.
Galgano si rese conto che quello doveva essere un luogo sacro e fu lì che conficcò nella roccia la sua spada per due motivi: abbandonare la vita da cavaliere e abbracciare una vita devota al servizio di Dio. Chi conosce bene la storia di re Artù, sa che tra i suoi cavalieri ce n’era uno chiamato Galvano. Il nome è molto simile e richiama alla mente un legame che al momento le fonti non sanno spiegarci, ma che comunque rimane un qualcosa di affascinante. San Galgano divenne, poi, il protettore dei cavalieri.