Dai social e tv ai ristoranti, perché sempre più vip aprono locali

Sarà una sorta di moda o forse l’idea brillante per monetizzare: perché sempre più vip puntano sulla ristorazione

Il mondo si è evoluto sotto gli occhi attenti della platea: ad oggi la fama nel web sembra giocare un ruolo fondamentale nell’imprenditoria. Nel corso degli anni, le vecchie generazioni hanno assistito ad attori, personaggi dello spettacolo, nonché brand di moda e dello sport lanciarsi su un settore apparentemente insolito, o meglio, non corrispondente alla loro professione.

influencer perché sbarcano nella ristorazione
Kebhouze, la catena di kebab di Gianluca Vacchi (credit: IG @gianlucavacchi) – travelfeed.it

Anche in passato i vip hanno puntato spesso nella ristorazione, un settore complesso che rappresenta una sorta di salto nel vuoto per certi aspetti. Come ogni professione, quella della cucina è un’arte tutta da scoprire, dove in fusione con un progetto imprenditoriale vede tutta una serie di rischi legati anche ad una clientela sempre più attenta, vista anche la numerosa concorrenza.

Influencer e vip nel mondo della ristorazione: la mossa imprenditoriale dietro questa scelta

Tra gli influencer che si sono lanciati nel mondo della ristorazione c’è Gianluca Vacchi che ha lanciato la catena di kebab “Kebhouze” sfruttando la sua visibilità online, ma la sua esposizione mediatica è tuttora un’arma a doppio taglio, esponendolo spesso alle critiche del caso.

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Mocho, noto youtuber e fondatore di “Meat Crew” (credit: IG @mochohf) – travelfeed.it

Mocho, già familiare nel campo poiché Youtuber culinario, è diventato imprenditore aprendo due locali a Milano chiamati “Meat Crew”. Ancora, Veronica Ursida, ex partecipante a “Uomini e Donne“, ha inaugurato “Carnica” a Roma, trasformando la sua popolarità online in un’avventura imprenditoriale nella ristorazione.

Anche Leonardo Bocci, comico e attore, ha aperto il “Kebab Romano”, ma il progetto sembra aver subito dei rallentamenti, evidenziando le sfide dell’imprenditorialità nel settore della ristorazione anche per chi ha una grande fama online. Insomma, si tratta indubbiamente di un fattore soggettivo, ma la presenza di numerosa fama sui social potrebbe essere la marcia nel lancio di un’attività imprenditoriale.

Tuttavia, è chiaro che si necessita anche di ulteriori competenze al di fuori di quelle digitali, senza contare poi il rischio a cui tutti i professionisti del web sono esposti. Il caso del ‘Pandoro-gate’ che ha coinvolto Chiara Ferragni ne è la conferma: tutto gira intorno al personaggio, una mossa falsa da parte dello stesso può compromettere i guadagni, come una cattiva gestione del ristorante può portare ad una cattiva fama. Insomma, proprio come un cane che si morde la coda da solo.

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