Gli spumanti non sono tutti uguali. Ci sono delle differenze ed è tutto indicato nell’etichetta, ma bisogna saperla leggere per capire molte cose.
Per festeggiare, si sa, lo spumante non può mancare. Se ne acquista uno con una marca famosa o uno consigliato dagli esperti, ma in realtà, quali sono le sue caratteristiche e come orientarsi nella scelta in base ai propri gusti? Sono tante le cose da conoscere per quanto riguarda il vasto mondo degli spumanti.
Ci sono varie denominazioni che caratterizzano un tipo rispetto ad un altro. Tutte sono indicate nell’etichetta che accompagna la bottiglia, ma qual è il loro significato? Si distingue infatti tra spumante brut, extra brut, doux, sec e semi-sec. Ognuno indica una caratteristica peculiare che ne determina il gusto oltre alle qualità organolettiche. Se non si sa cosa realmente significhino si rischia di comprare e bere a caso, senza una consapevolezza che favorisce anche una piena degustazione.
C’è una legge che obbliga alle diciture riportate nell’etichetta per indicare la tipologia in base al residuo zuccherino ovvero alla quantità di zucchero presentenel vino dopo la presa di spuma. Si tratta esattamente della quantità di zucchero per litro che viene aggiunto. Ne consegue che il gusto varia in diverse gradazioni di dolcezza, più o meno accentuata.
Le tipologie di spumante: come riconoscere la quantità di zucchero presente
In generale si può dire che minore è la quantità di zucchero nello spumante, più questo è pregiato. Anche se ci sono comunque spumanti spiccatamente dolci di alto livello, per cui poi quello che ne risulta è prevalentemente un fattore che riguarda la preferenza del gusto e l’uso che se ne fa, per i brindisi o anche per i pasti. Se la quantità di zucchero è inferiore a 3 grammi per bottiglia si parla di Pas dosé, cioè dosaggio zero e quindi di uno spumante ultra secco che contiene solo la dolcezza originaria dell’uva.
Fresco e fine lo spumante a dosaggio zero è generalmente molto pregiato e con un costo elevato che si aggira dai 35 euro in su. Se lo zucchero è inferiore ai 6 grammi al litro, ma quindi oltre i 3, si tratta di un Extra brut . Con una spiccata acidità e forti note minerali sono solitamente gli champagne francesi ad avere queste caratteristiche.
Per quanto riguarda i Brut, devono essere sotto i 12 grammi di zucchero al litro e sono la maggior parte di spumanti in commercio realizzati con il metrodo classico. Si passa poi agli Extra dry, che prevedono una quantità di zucchero inferiore ai 17 grammi e ai Dry o sec che ne contengono un quantitativo sotto i 27 grammi. Tutti questi sono usati oltre che per i brinsidi anche come spumanti da pasto.
Si va sui dolci con i Demi -sec che contengono zucchero inferiore a 50 grammi e e Dolce o doux che lo hanno in una quantità maggiore di 50 grammi. Questi sono spumanti da abbinare ai dolci e dessert, sconsigliati durante il pasto, ma sempre ottimi, se rientrano nei gusti personali, per brindare.