I segreti nascosti di una delle meraviglie del mondo, con il suo percorso del serpente e molto altro, raccontano Chichén Itzà.
Ci sono moltissimi posti degni di nota in giro per il mondo. Molti di essi sono famosi, riconoscibili e basta vedere una foto per capire di che posto si tratta. Luoghi antichi, città perdute nel tempo piene di mistero e di storie affascinanti e uniche. Il Messico è una di quelle nazioni che nasconde tanta storia, soprattutto tra i meandri delle sue foreste tropicali. Sede di una delle civiltà più importanti delle Americhe, un popolo pieno di misteri ha incuriosito tutto il mondo.
Chichén Itzà, capitale del popolo dei Maya, si trova nella penisola dello Yucatan. Ci troviamo di fronte a un posto magico e pieno di storia. Il suo picco fu raggiunto tra l’800 e il 1200 D.C. La metropoli contava più di 50mila abitanti, moltissimi per l’epoca. Una città che rappresentava una potenza economica e politica senza eguali in quel continente. Un popolo, quello Maya, che aveva una grande conoscenza degli astri, ma che mise sempre l’osservazione delle stelle e la venerazione divina al primo posto.
Agricoltura e tecniche di costruzione avanzate, ma molto arretrate rispetto a quelle europee, resero ben presto la città un bersaglio facile per i conquistatori spagnoli. Questa gloriosa metropoli fu misteriosamente abbandonata. Sulle cause ci sono diverse teorie ma nessuna certezza. All’arrivo degli europei, Chichén Itzà era già una città praticamente deserta e molto misteriosa.
Una delle meraviglie del mondo
Oggi Chichén Itzà ha una nuova vita grazie al turismo. Basta una foto per riconoscere questo splendido luogo. 12 dei 300 edifici presenti nell’antica città, sono stati liberati dalla “coperta” del tempo e riportati alla loro antica gloria. Quasi 3 milioni di persone ogni anno fanno visita a questo luogo così unico. Patrimonio dell’UNESCO, la città di Chichén Itzà, è anche considerata una delle 7 meraviglie del mondo.
Molti consigliano di visitare la parte più antica e misteriosa, incentrata sul monastero. La maggior parte del turismo si concentra invece sulla parte restaurata, composta principalmente dal grande tempio. El Castillo è un po’ il simbolo di questa città. Una piramide che fino al 2006 era visitabile e aperta ai turisti. Un tempio con terrazze che arriva ad un altezza di 24 metri, più un piccolo edificio di 6 metri sulla sua estremità.
Durante gli equinozi, quando il sole del tardo pomeriggio colpisce l’angolo nord-occidentale di El Castillo, ombre triangolari scendono lungo la balaustra e terminano con la testa di un serpente decorativo. Sembra così l’aspetto di un serpente piumato che striscia lungo la piramide. Un effetto davvero molto particolare e suggestivo. La storia Maya è estremamente affascinante oltre che macabra. Il loro rapporto con la morte era particolare e il sacrificio umano era un’usanza comune per comunicare con i propri dei. Questo è un altro elemento che crea molta curiosità verso questo sito storico così importante.