Assaggiatore e sommelier: che differenze ci sono tra i due ruoli? Pochi lo sanno

Sommelier e assaggiatore, sono davvero lo stesso mestiere oppure stiamo parlando di figure totalmente differenti?

Il mondo della cucina vede tantissime figure professionali di cui è davvero difficile conoscerne le differenze. Tra l’altro, col trascorrere del tempo e cercando di stare al passo con le mode e con le tendenze di ogni tipo, nascono figure sempre nuove. Per questo motivo è possibile fare molta confusione tra una professione e un’altra e pensare, addirittura che le stesse siano simili.

differenza tra sommelier e assaggiatore
Qual è la differenza tra sommelier e assaggiatore? – TravelFeed.it

Certo, delle volte le differenze sono davvero minime ed è quindi davvero molto facile fare confusione. Tuttavia, basta fare un po’ di ricerca e cercare di scendere di più nel dettaglio. Per esempio, una bella differenza davvero curiosa da capire è quella tra la figura del sommelier e quello dell’assaggiatore di vini. Non sembrano, d’altronde, la stessa cosa?

Perché il sommelier è diverso dall’assaggiatore?

Iniziamo da una figura che forse sentiamo citare più e più volte: il sommelier. Possiamo dire che si tratta di una figura molto più ricercata e il suo aiuto è necessario quando ci sono dei grandi convivi per delle cerimonie oppure per dei ricevimenti. Si tratta di una figura molto sofisticata anche nel modo di parlare dato che utilizza dei termini molto articolati per rendere il tutto più raffinato.

E, in effetti, se vogliamo dirla tutta, il lavoro del sommelier è in grado di fare proprio questo, ovvero riuscire ad affascinare il consumatore e mostrarci la parte più nobile del vino che, dinanzi ad occhi inesperti, non viene apprezzata. Tra l’altro, oltre ad essere un grande oratore della sua materia, si presta anche a creare i perfetti abbinamenti tra il cibo e il vino scelti.

cosa fa l'assaggiatore e cosa fa il sommelier
Qual è la mansione del sommelier? – TravelFeed.it

In che cosa è diverso, invece, l’assaggiatore di vini?

Invece, per quanto riguarda l’assaggiatore di vini, possiamo quasi definirlo come una figura molto più concreta, che va dritta al punto. Detto questo, è facile intuire che non deve avere le capacità oratorie del sommelier. Anzi, possiamo quasi definirlo una sorta di arbitro del gusto, e si concentra prevalentemente sulla valutazione di tipo sensoriale del vino che ha in quel momento davanti a sé.

Riesce a fare una cosa del genere tenendo conto dei metodi standard per arrivare a ridurre il lato più soggettivo del giudizio. Tra l’altro, è un mestiere che tiene conto soprattutto dell’utilizzo dell’olfatto. L’assaggiatore lavora, in maniera particolare, con la memoria degli odori e dei sapori e per questo motivo deve essere sempre allenato. Insomma, stiamo parlando, in conclusione, di due aspetti di uno stesso mestiere: uno un po’ più ricercato, l’altro più pratico.

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